P come Panpepato



Foto dal blog: Gata da plar

Lo storico Cattabiani nel suo testo “Calendario: le feste, i miti, le leggende e i riti dell’anno” racconta come una volta, durante il “giorno del pane”, ovvero la vigilia del Natale, in Italia si mangiavano dolci semplici, a base di acqua e farina, arricchiti a volte con frutta secca, frutta candita e con aromi e spezie, che, per il loro ridotto contenuto di grassi, potevano essere consumati anche nei giorni di magro.
Il “Pampapato di Ferrara”, rientra, appunto, in questa tradizione, prima medioevale e poi rinascimentale, di preparare i cosiddetti “pani dolci arricchiti” o “pani speziati” in occasione delle festività natalizie.
I “pani arricchiti” con la stessa tipologia di ingredienti si riscontrano un po’ in tutte le regioni italiane, sebbene con alcune varianti. Alcuni di essi si sono affermati più di altri, e tra questi possiamo menzionare il Panforte di Siena, il Pangiallo a Roma, il Pandolce (o Pan del Duca) a Genova, il Panviso di Bari ed il Pampapato di Ferrara.

Panpepato MuVarA:
Partecipano con noi (in rigoroso ordine alfabetico):

2 commenti:

  1. eccomiii, sono rientrata dalle vacanze :-)

    http://cindystarblog.blogspot.com/2011/09/frollini-allo-zenzero.html

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